Sara, cara mia, questa lettera è dedicata a te, sì proprio a te che ti stai scrivendo da sola su questa pagina bianca dell’editor classico di WordPress.com, perchè proprio non digerisci la gestione a blocchi.
Tu che su questa piattaforma ci sei cresciuta, ti sei fatta le ossa e hai scritto fiumi di parole.
E’ ora di darti una mossa e tornare a a macinarne. Perchè scrivere è quello che più ti piace ed quello che più ti ha dato soddisfazione da una quindicina d’anni a questa parte.
E’ il momento di concerdere del tempo a stessa. ‘Avercene!’ mi stai dicendo tra te e me, me e me, insomma ….chiaro il concetto, vero?
Non so se lo hai capito, ma di soddisfazione fuori da queste pagine ce ne sono proprio pochine. Quella luce in fondo al tunnel, che si vedeva dopo la fase più grave della pandemia, è nella realtà un treno che sta arrivando dritto in faccia.
Della serie “…te sta dentro che qua fuori è un brutto mondo!”, recitava Stefano Accorsi nel capolavoro RadioFreccia
il covid
la giungla lavorativa logora dell’incertezza del domani e che pullula di serpi e serpenti
le bollette da pagare
la guerra
quello che ci attende e la minaccia da dietro l’angolo
……”Alexa, cancella la lista della spesa!!!”